È un fondo pubblico cofinanziato dal Fondo sociale europeo, nato per contrastare gli effetti economici dell’epidemia Covid-19.
Permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori, destinando parte dell’orario alla formazione.
Le ore di stipendio del personale in formazione sono a carico del fondo, grazie ai contributi dello Stato e del Fse – Pon Spao, gestito da Anpal.

Fondo nuove competenze: è uno strumento di politica attiva del lavoro finanziato con 730 milioni dal decreto Rilancio che lo ha introdotto (articolo 88 del dl n.34/2020 convertito nella legge n. 77/2020) e rimpinguato dal decreto Agosto successivamente.

Il Fondo nuove competenze stanzia risorse da destinare alla formazione dei lavoratori a fronte di una rimodulazione degli orari di lavoro, ma a parità di stipendio. Per accedere al Fondo è necessario siglare preliminarmente un accordo sindacale.

La prima data di scadenza per la stipula degli accordi era quella del 31 dicembre 2020 per fare poi domanda ad ANPAL (Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro) che gestisce la misura.

Successivamente con il decreto del 22 gennaio 2021 dell’ex ministra del lavoro Nunzia Catalfo il Fondo nuove competenze è stato prorogato fino al 30 giugno 2021. Questa è la data ultima per stipulare gli accordi collettivi.

A oggi sono già 153mila i lavoratori coinvolti nei percorsi di formazione del Fondo nuove competenze e nuove risorse per il prossimo triennio 2022-2024, 1 miliardo, arriveranno, come il ministero del Lavoro di Andrea Orlando fa sapere, dal Recovery Fund e in particolare dal programma React EU.